Venerdì 2 luglio 2010
Sabato 3 luglio 2010 There’s somethin’ wrong with the world today Fantastica! purtroppo anche I Don’t Want To Miss A Thing e senza aereo in fiamme! Steven TYler è un animale da palco di quelli ormai in via d’estinzione, gioca, si diverte con la sua asta per il microfono tutta piena di foulard e ci fa divertire, cantare… ha una voce meravigliosa! E’ troppo un grande, nonostante i sui 62 anni… che mito! In the attic toys, toys, toys Con calma torniamo verso l’albergo, qualche sosta per abbeverarsi e sentirsi dire che le magliette degli Aerosmith sono finite… -___-
Domenica 4 luglio 2010
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A Venezia con Steven Tyler… turismo e Heineken Jammin’ Festival
Roma – 30 ottobre 1 novembre 2009
Un viaggio non era in programma per questo autunno, ma quando vieni a sapere di una bazza per arrivare a Roma in aereo spendendo la metà di quanto spenderesti in treno, come non approfittarne! E così il nostro soggiorno romano parte dalla promozione di WindJet che per inaugurare la nuova linea Forlì-Roma ci ha permesso di spendere 60 euro andata e ritorno per la città eterna! Partenza prevista dall’aereoporto di Forlì venerdì 30 ottobre alle 9:00, ma la nebbia si oppone e veniamo informati del ritardo del volo di 40 minuti… in un primo momento, tramutatosi poi in un’ora e mezza al secondo annuncio. La nebbia in effetti c’è, ma non è niente di così mostruoso per uno nato e cresciuto nella pianura padana… e sembra un po’ strano che un aereoporto che ci sorge proprio nel bel mezzo si faccia cogliere impreparato da una condizione climatica che qua è più che consueta. I passeggeri iniziano ad insospettirsi oltre che spazientirsi, ma poi scopriamo l’arcano: il problema non è tanto la nostra partenza, quanto l’atterraggio di un altro aereo, che dopo un’ora viene dirottato verso l’aereoporto di Rimini e così alle 10 circa, con un’ora di ritardo, si parte per Roma. Il volo è strano perchè l’aereo fa appena in tempo a finire la fase di decollo che già si mette in assetto d’atterraggio, comunque tutto perfetto e riesco anche a non stare male! Arriviamo a Fiumicino una quarantina di minuti dopo essere partiti, poi viaggiamo a terra tra le piste dell’aereoporto per altri 10 minuti per arrivare al terminal dalla pista d’atterraggio. Prendiamo quindi la linea metropolitana FR1, scendiamo a Ostiense e da qui prendiamo la Metro B, che ci porta alla stazione Termini (è il sistema più economico per andare dall’aereoporto di Fiumicino al centro di Roma: il biglietto per la FR1 costa solo 5,50 euro, a differenza del Leonardo Express che costa 11 euro. L’FR1 parte ogni 15 minuti, tranne la domenica che ha frequenza di 30 minuti). Da Termini poi andiamo a piedi fino al nostro B&B trovato su internet: Imperial Holiday in via Carlo Alberto 26, 58 euro per camera doppia a notte! Passiamo da Santa Maria Maggiore che è sulla strada e arriviamo al numero 26: ci troviamo davanti al semplice portone di un condominio come tanti… nessuna insegna, nessuna indicazione… guardiamo i campanelli e solo lì leggiamo "Imperial Holiday" seguito da un numero di cellulare, il tutto scritto a mano. Iniziamo ad avere qualche dubbio sulla nostra prenotazione. In quel momento esce una signora, le chiediamo informazioni e lei ci spiega che all’interno del condominio dei Bed and breakfast ce ne sono tre, ci aiuta ad entrare, ma non ci sa poi dire esattamente dove sia il nostro. All’interno ancora nessuna indicazione, giriamo per il cortile interno, entriamo da un altro ingresso dove troviamo un’altra rampa di scale, ma del nostro Bed & Breakfast ancora nessuna traccia. A questo punto torniamo fuori e telefoniamo al cellulare indicato sul campanello: ci risponde un uomo dicendoci che ci manda subito il ragazzo. Dopo 5 minuti arriva un ragazzo dai tratti indiani e una conoscenza un po’ approssimativa dell’italiano. Ci conduce così all’Imperial Holiday: trattasi in realtà di un appartamento da cui sono state ricavate, nemmeno troppo male, 4 stanze, di cui 2 con bagno privato e 2 con bagno in comune. L’atmosfera in effetti è davvero domestica e alla buona. Il ragazzo ci mostra la nostra stanza: l’arredamento è a dir poco spartano (le immagini sul sito non mentano), ma è molto spaziosa, dotata di un letto matrimoniale, un letto a castello, armadio, mnifrigo, un tavolino, le pale al soffitto, un ventilatore, il riscaldamento e il bagno posticcio, nel senso che si nota che è stato istallato, ma cmq, a parte l’assenza del bidet e le tubature a vista che fanno un gran casino, va alla grande. Mentre il ragazzo ci fa la fattura, scopriamo una macchia sul lenzuolo di sopra: il lenzuolo profumava di bucato pulito, quindi era stato lavato, ma era rimasto un bell’alone giallo da una parte, appena fatto notare al ragazzo ci viene prontamente cambiato. Dopo aver pagato, ci dà i buoni per la colazione inclusa nel prezzo della camera: con questi abbiamo diritto ad un brioches e un caffè/cappuccino al bar di fronte. Cosa vogliamo di più dalla vita? Scherzi a parte, per il prezzo pagato era una situazione ottimale, certo non lo consiglierei a gente esigente, anche se non posso che fosse messo male, aveva qualche pecca, ma tutto sommato trascurabile. Tra una cosa e l’altra sono quasi le 14, è quindi il caso di mettersi alla ricerca di un ristorante, ripercorriamo così via Carlo Alberto fino a Santa Maria Maggiore e ci infiliamo via Cavour, dove veniamo attratti dal ristorante il Gallo Matto, un posto dall’arredamento assurdo e cucina niente male! Dopo pranzo inzia la vera spedizione turistica e partiamo da San Pietro in Vincoli: l’esterno lascia perplessi da tanto non sembra una chiesa, l’interno è piuttosto triste, spoglio e freddo… non so se dipenda anche per questo, ma pure il Mosè di Michelangelo lì dentro ci fa una figura meschina. Dall’uscita una breve passeggiata ci porta al Colosseo: quant’è bello!!! Ogni volta mi commuove… e poi la vista sui fori imperiali… wow! Quanto amo Roma! Ci facciamo un giretto in zona, un po’ di foto, poi ci incamminiamo verso San Giovanni in Laterano. L’interno è davvero imponente, ricchissimo, davvero molto bella e d’altra parte è la seconda chiesa più importante di Roma. Usciamo, attraversiamo la strada e andiamo a vedere la Scala Sacra, una delle cose più assurde della città per una non credente come me, in realtà l’altare che vi sta in cima, il Sancta Sanctorum, è considerato il luogo più sacro al mondo per i cattolici ovviamente. Non ho fatto foto, mi sembrava irrispettovo verso chi stava pregando, ma ora me ne sono pentita. Torniamo quindi verso casa, fermandoci a visitare Santa Maria Maggiore, scoprendo che è molto più bella fuori che dentro. Facciamo una sosta in camera, doccia, cambio gomme e si va a cena. Abbiamo l’indirizzo di un ristorante nel quartiere ebraico, Sora Margherita, riusciamo a raggiungerlo, ma non c’è posto, quindi prenotiamo per la sera dopo e andiamo a mangiare nell’osteria lì di fronte, Al Pompiere: io mi scofano carciofo alla giudia e trippa, Paolo tonarelli cacio e pepe e coda alla vaccinara… mamma che bontà! Dopo cena, credendo di andare verso Trastevere, ci troviamo a Campo dei Fiori, poco male… abbiamo l’imbarazzo della scelta tra i locali, ne scegliamo uno che ci ispira più degli altrei e… Margarita! E poi torniamo a casa a piedi, fermandoci a godere della Fontana di Trevi libera dal classico muro di turisti: è sempre spettacolare! Foto, monetina e via verso nanna. Sabato 31 ottobre Domenica 1 novembre |
Ancora Sticky and Sweet, Madonna in concerto a Milano… e Merc! c’è!
E Merc! paga la sua tassa Madge anche quest’anno! Tassa sempre più cara, ma per la Regina si fa questo e altro! Quest’anno la mia Signora dei Miracoli fa la sua divina apparizione in quel di Milano, Stadio Meazza… ed è la mia prima volta a Sansiro, un’emozione in più… come se Lei non bastasse! E’ il 14 luglio, data in cui si celebra l’anniversario della Rivoluzione Francese, della morte di Lady Oscar e dal 2009 del ritorno in Italia dello Sticky and Sweet Tour, il mio terzo concerto di Madonna! Il travaglio per arrivare a questa data è stato lungo e logorante! L’annuncio dell’evento è arrivato prestissimo, a fine gennaio, quando ancora avevo fresco il ricordo del 6 settembre… e panico: i biglietti sono in vendita dopo appena una settimana! Via a chiamare le mie madonnare! Chiara XWP risponde immantinente all’appello… sarà stato forse perchè l’ho chiamata urlando e lei mi ha detto subito si per paura… possibile. La Chiarina di Forlì invece ci pensa un po’ di più, il timore del prato è forte, ma poi l’amore madonnaro prevarica e il suo sì arriva pochi giorni dopo. La mattina del grande giorno, il 14 luglio 2009, la sveglia suona presto, ma si parte subito cariche a molla! Via a fare un’abbondante colazione e rubare panini e nutelline da portarci dietro (inutilmente). Si finisce di prepararsi, di riempire gli zaini di generi di sopravvivenza, tipo acqua destinata a diventare inesorabilmente calda e via a piedi verso Sansiro! La camminata non è molto lunga e ben presto ci troviamo ad osservare il colosso dello stadio che spunta all’improvviso da cemento: sarò sincera, non mi piace! La struttura architettonica è sicuramente avanti per il periodo in cui è stata fatta, mirabile per questo, ma risulta così squallido! Voglio dire, in 80 anni non potevano sistemare un po’ la zona li attorno? Già lo stadio è un massiccio pesante di cemento, circondarlo con qualcosa di diverso no? Non cìè proprio paragone con l’Olimpico! Paul Oakenfold, che arriva una mezz’ora prima del previsto, è il ministro brunetta in realtà! Ma nessuno se n’è mai accorto?!?! SOno 2 gocce d’acqua! Lui era anche a Roma 3 anni fa come spalla per il Confessions Tour, ma non ero abbastanza vicina da vederlo in faccia, questa volta invece l’ho visto bene! Sono le 21:18 quando le luci dello stadio si spengono, si illumina il cubo di schermi al centro del palco e lo Sticky and Sweet comincia il suo show! L’urlo di Sansiro è assordante! Don’t stop me now, don’t need to catch my breath Sono le 23:30 circa, la scritta GAME OVER riempie lo schermo sul palco, Madonna ci ha appena salutati e già mi manca… torna presto amore mio, tornerò ancora a darti il mio tributo di sangue! Il ritorno all’albergo è una passeggiata tra le bancarelle (dove compro un po’ di ricordini) e i reduci. Siamo sporche da far schifo, stanche e doloranti, ma toglierci il sorriso dalle labbra è impossibile! A Madonna: grazie di esistere! Sembrerà patetico e/o banale, ma è la drammatica verità! Uno dei video più belli dei punti salienti del concerto di Milano Qui tutte le foto che ho fatto al concerto di Madonna di Milano |
Barcellona, 20 – 25 maggio 2009
E venne il tempo anche per il viaggetto 2009! Attori protagonisti ancora io e Paolo, scenografie gentilmente offerte da Barcellona! Mercoledi 20 (arrivo a Girona)
Giovedì 21 (autobus per Barcellona – Ramblas – Palau Guell – Mercato de la Boqueria – Port Vell – Barri Gotic – Cattedrale si Santa Eulalia – Plaza del Rei)
Venerdì 22 (Casa Amattler – Casa Battlò – Casa Milà)
Sabato 23 (Parc Guell – Sagrada Familia – Santa Maria del Mar – Parc de la Ciutadella)
Domenica 24
Lunedì 25 |
Barcellona mi attende
This dream was me and you (Tal vez estás aquí)
I want all the world to see (Un instinto me guiaba)
A miracle sensation
My guide and inspiration
Now my dream is slowly coming true
The wind is a gentle breeze (El me habló de ti)
The bells are ringing out (El canto vuela)
They’re calling us together
Guiding us forever
Wish my dream would never go away
Barcelona!
It was the first time that we met
Barcelona!
How can I forget
The moment that you stepped into the room
You took my breath away
Barcelona!
La música vibró
Barcelona!
Y ella nos unió
And if God willing
We will meet again
Someday
Let the songs begin (Déjalo nacer)
Let the music play (Ahhhhhhhh…)
Make the voices sing (Nace un gran amor)
Start the celebration (Ven a mi)
And cry! (Grita!
Come alive (Vive!)
And shake the foundations from the skies
Shaking all our lives
Barcelona!
Such a beautiful horizon
Barcelona!
Like a jewel in the sun
Por ti seré gaviota de tu bella mar
Barcelona!
Suenan las campanas
Barcelona!
Abre tus puertas al mundo
If God is willing
If God is willing
If God is willing
Friends until the end
Viva!
Barcelona!
A giovedì!
Fabrizio de André
più non arrossii nel rubare l’amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l’anima a forza di botte.
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c’e’ il bene e c’è il male.
Quando vide che l’uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
… mi cercarono l’anima a forza di botte…
E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l’ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato.
HATE!
An evil look that tells me to fuck off
from the one who ‘ll never treat me soft
I start to boil and to concentrate
on images of anger and of hate
these are the ways I feed my hate
these are the lights that burn too late
these are the ways I feed my hate
these me the lights that burn too late
the mean stupidity of what he says
the millions who admire it and they spread
and all I wanta feel is just them dead
and have to eat the things they did and said
these are the ways I feed my hate
these are the lights that burn so late
these are the ways I feed my hate
these are the lights that burn too late
hate
why am I afraid?
afraid
Evil Women
Jeanne Valois, Full Moon
Lady Miya… she’s Killer Queen
Nico Robin, Beauty from pain